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Il gioco del Tric-trac, Theodor Rombouts, 1616-1625

Inventario Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
2830
Famiglia
Dipinti
Tipologia
Dipinto
Periodo / Anno
1616-1625
Autore/Attribuzione
Theodor Rombouts (1597-1637)
Misure in cm. (largh./alt./lungh.)
196 x 254 cm
Luogo di conservazione
Esposto in MNSM Palazzo Samoggia, Roma

I dipinti caravaggeschi del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

La tela raffigura una partita di Tric-Trac tra un soldato e una cortigiana all’interno di una osteria, dove assistono assorti nel gioco, oggi conosciuto con il nome di backgammon, altri due avventori della taverna, l’oste e un giovane musicista che tiene in mano un liuto barocco a 11 cori (ordini). Lo scambio di sguardi dei protagonisti e il movimento del soldato, che sollevandosi dalla sedia fa la sua “puntata”, lasciano intuire una discussione assai animata sulle sorti della partita, donano vivacità alla scena. Le opere sono ricondotte all’attività di Theodor Rombouts (1597-1637), artista fiammingo originario di Anversa che soggiornò a Roma tra il 1616 e il 1625.
In Italia conobbe e subì il fascino dell’arte di Caravaggio e molte delle sue opere rientrano nel genere delle “scene di osterie” di matrice caravaggesca dove soldati, cortigiani, amanti, musicisti e giocatori d’azzardo, sono rappresentati in fugaci frammenti di vita quotidiana. Le ambientazioni sono costruite come rappresentazioni teatrali, con personaggi legati tra loro da sottili rapporti psicologici. Ogni dettaglio è reso con estrema cura; dai particolari di un ricco abbigliamento (la trama di un tessuto, come il velluto o la seta, la presenza di piume, gioielli, o il luccichio di armi o armature) ai vestiti umili e sporchi indossati dai popolani, fino alle nature morte sui tavoli, dove si alternavano stoviglie, frutta, cibi, fiori e strumenti musicali.
A valorizzare la descrizione minuta contribuivano i forti contrasti tra le zone di luce e ombra, con una illuminazione talvolta esterna, proveniente di lato, o diretta come quella tremolante e soffusa delle candele.
I due dipinti del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali sono stati acquistati nel 1972 per arricchire la sezione del XVII secolo, che conserva vari esemplari simili a quelli raffigurati nelle scene: il chitarrone, il corno e il flauto ne I cinque sensi e il liuto a undici corde ne Il gioco del Tric-trac.