Mandolone costruito a Napoli da Antonio Vinaccia nel 1788.
Il mandolone ha 16 tasti di cui 9 metallici in tastiera e 7 in ebano sul piano. Le corde metalliche sono doppie (8+8) e il piano è protetto dal plettro con una piastra in tartaruga filettata in ebano, mentre per il resto vi sono ovunque filettature in avorio. Due bottoni per la tracolla sono in osso. Lo strumento è perfettamente attribuibile a uno dei Vinaccia, numerosa e illustre famiglia di liutai napoletani la cui attività copre un arco di tempo dal secolo XVIII fino ai giorni nostri. Sebbene l’etichetta abbia molte caratteristiche che la fanno ritenere falsa pur ricalcando nella dicitura (ma non nella grafia) i modelli originali, oltre ad essere di raffinata e preziosa fattura lo strumento mostra molti particolari tipici degli strumenti dei Vinaccia: gli intarsi fitti e intrecciati in madreperla su impasto rosso tipo tartaruga, la prima larga doga lavorata ad intaglio, la vernice rosso-aranciata del corpo e del cavigliere molto lavorato, con bottoncini d’avorio lungo i bordi. Si potrebbe addirittura pensare che l’etichetta attuale sia una riproduzione esatta dell’originale (forse troppo consunta), sostituita durante un restauro (descritto e catalogato anche in L. Cervelli, “La galleria armonica”, pg. 103).