Organo positivo di autore anonimo realizzato a Napoli nel XVII secolo.
L’organo è racchiuso in una cassa dipinta in azzurro con motivi floreali e decorata con fregi dorati. Due antine articolate, aprendosi, scoprono le 19 canne di facciata, in stagno, con bocche non allineate e labbro superiore a mitra. La tastiera Scavizza sviluppa 4 ottave di cui una corta con 45 tasti placcati in bosso, con semitoni ricoperti di ebano e frontalini scolpiti a semicerchio. La manticeria è disposta nella cassa base ed è composta da 2 mantici a cuneo, azionati da corde situate sul lato destro. Lo strumento è privo di pedaliera e i registri sono comandati da 4 pomelli di bronzo. (Descritto a catalogato anche in L. Cervelli, “La galleria armonica”, pg. 329).