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TIBIAE (provenienza ignota)

Le tibie romane sono uno strumento musicale a fiato ad ancia costituito da due tubi divergenti in osso o avorio, diversamente perforati, che discende dagli auloi greci. L’auleta suonava contemporaneamente le due canne, ognuna con una mano, e il differente numero di fori conferiva ai due elementi costitutivi una diversa impostazione sonora; per questa la ragione lo strumento è denominato al plurale. Il suono era prodotto dalla vibrazione dell’ancia indotta dal soffio; una fascia (phorbeia) consentiva ai due strumenti di ricongiungersi alle labbra. Nella forma più antica erano utilizzati materiali vegetali, per poi essere sostituiti da avorio o osso, legni preziosi o metallo. Il termine romano tibiae deriva dal materiale utilizzato, ovvero le tibie di animale. Un’immagine del 1940 ci mostra le tibiae del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma tra gli strumenti a fiato della collezione di Evan Gorga. Purtroppo non esistono documenti che riguardano l’acquisizione e quindi queste devono essere considerate di provenienza sconosciuta. Molte sono le somiglianze stilistiche con strumenti analoghi provenienti da Pompei conservati presso il Museo Nazionale Archeologico di Napoli e sono attualmente in corso studi comparativi ed indagini diagnostiche e conoscitive per raccoglier ulteriori dati che consentano di ripercorrere la stroria di questi strumenti. Entrambe sono costituite da una canna in osso a sezione circolare. L’estremità superiore termina con un bulbo tornito ed un bocchino a forma di calice rovesciato. Ad eccezione dell’ancia e del bulbo tutto lo strumento in origine era rivestito da una doppia lamina in bronzo. Entrambe conservano l’ancia originale inserita nel bocchino e sono presenti anellini muniti di aletta che avevano la funzione di chiudere del tutto o parzialmente i fori.

Inventario Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
1014 1015
Famiglia
Strumenti a fiato
Tipologia
TIBIAE
Materiali
Osso e bronzo
Misure in cm. (largh./alt./lungh.)
Tibia A 59 cm, diametro esterno 1,4 cm; Tibia B 57 cm diametro esterno 1,4 cm
Luogo di conservazione
Esposto in MNSM Palazzo Samoggia, Roma

Tibiae

La canna A era tenuta verosimilmente con la mano destra e ha 8 fori sul lato superiore ed uno su quello inferiore, oltre ad un piccolo foro di risonanza per consentire i suoni acuti. La canna B ha 16 fori sul lato inferiore e due su quello inferiore. Pare che anche questa parte fosse concepita per essere tenuta con la mano destra e questo apre un dibattito sulla possibilità che si tratti di due tubi distinti di strumenti musicali diversi.SM Bibliografia Luisa Cervelli, La galleria armonica Roma 1994, pp.38-39.