Oggi 27 Luglio 2024 siamo aperti 9.30 -19.30
Oggi 27 Lug siamo aperti 9.30 -19.30

TROMBA NATURALE, PAUL SCHMIDT, NORIMBERGA, SEC. XVIII

La tromba a canneggio semplice cilindrico circolare ha 2 anelli per l'attacco del pennoncello o del cordone; l'orlo del padiglione è ornato da fregi che raffigurano motivi vegetali. Veniva usata per squilli e segnali. (descritto e catalogato anche in L. Cervelli, "La galleria armonica", pgg. 161 - 162). Paulus Schmidt fu nipote di Jacob Schmidt e figlio di Johann Jacob Schmidt; esercitò la sua arte nel laboratorio fondato a Norimberga dal nonno che, per circa un secolo, fu un punto di riferimento per la fabbricazione di trombe. Il marchio di famiglia consisteva – come è possibile ritrovare anche nella tromba naturale conservata presso il MNSM – in un uccello su di un tronco tagliato con accanto le iniziali del fabbricante: J S nel caso del nonno e P S nel caso di Paul(us) Dalla scritta incisa sul bordo del padiglione si ricava la possibile appartenenza di Paul Schmidt alla banda cittadina (:” STADT HAUPTBOIST IN NURNBERG”). Il termine “Hauptboist”, traducibile come “Oboista”, si può infatti legare ai trombettisti in ragione di una disposizione di re Federico Guglielmo I di Prussia (1713-1740) che nel 1713, all’indomani del suo insediamento sul trono, sciolse d’autorità il corpo dei trombettisti di corte per sostituirlo con gli “Hauptboisti”.

Inventario Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
2686
Catalogo generale OA
1200112044
Famiglia
Strumenti a fiato
Tipologia
TROMBA NATURALE
Periodo / Anno
Sec. XVIII
Ambito Culturale
Germania, Norimberga
Autore/Attribuzione
Paul Schmidt
Materiali
Ottone
Misure in cm. (largh./alt./lungh.)
61
Luogo di conservazione
Esposto in MNSM Palazzo Samoggia, Roma

Tromba naturale costruita in Germania da Paul Schmidt nel XVIII secolo.

La tromba a canneggio semplice cilindrico circolare ha 2 anelli per l’attacco del pennoncello o del cordone; l’orlo del padiglione è ornato da fregi che raffigurano motivi vegetali. Veniva usata per squilli e segnali. (Descritto e catalogato anche in L. Cervelli, “La galleria armonica”, pp. 161 – 162).