Chitarrone realizzato in Italia da Pietro Railich nel XVII secolo.
Il chitarrone ha un piano armonico in abete ornato da tre rosette incise a traforo; la cordiera ha piccoli cartigli alle estremità. Un triangolo d’ebano è nella parte più bassa del piano, mentre la parte superiore del manico presenta doppia bordatura in avorio, come pure in avorio è il capotasto. Il retro del manico ha una parte inferiore ornata con striscioline alternate d’ebano e avorio, mentre la parte superiore mostra una striscia d’avorio terminante con un cuoricino. La cassa è formata da 35 doghe di tasso, stesso legno delle fasce. Mostra 6 piroli con pallino di avorio al cavigliere basso e 8 al cavigliere alto. L’autore di questo classico esempio di chitarrone, attivo prima a Venezia (1644) e poi (circa dal 1655) a Padova, è uno dei più famosi liutai tedeschi in attività in Italia fra il XVI ed il XVII secolo. Molti suoi strumenti, specialmente tiorbe e chitarroni, sono tutt’ora conservati nei maggiori musei del mondo: una tiorba e un chitarrone a Bruxelles, inv. 1569 e 1562; un liuto a Norimberga; un chitarrone a Darmstadt, inv. 482; un chitarrone a Vienna, inv. 35. (Catalogato e schedato anche in L. Cervelli, “La galleria armonica”, pg. 299).